- Fornire rappresentanza e dare visibilità ai/alle professori/professoresse a contratto.
- Promuovere il riconoscimento della didattica quale compito essenziale e fondante dell’istituzione accademica e della competenza pedagogica quale elemento imprescindibile all’interno del ruolo del(la) professore(ssa) universitaria.
Modificare l’ASN per una maggiore valorizzazione della competenza e dell’esperienza didattica.
Definire un percorso di carriera incentrato sulla didattica per l’accesso a ruoli strutturati.
- Promuovere un’interazione fruttuosa tra mondo accademico ed extra-accademico, che conduca da una parte a valorizzare le specifiche competenze ed il ruolo strategico svolto all’interno del mondo universitario da figure di alta professionalità provenienti da percorsi extra-accademici, dall’altra a riconoscere in ambito extra-accademico il valore dell’esperienza di insegnamento universitario a contratto.
Valorizzare il ruolo dei/delle professori/professoresse a contratto in ambito accademico (ad esempio, possibilità che rivestano incarichi di tipo direttivo come già capita in alcuni Dipartimenti).
Promuovere una maggiore e più articolata considerazione del CV in sede di Abilitazione Scientifica Nazionale.
Promuovere il riconoscimento dell’esperienza di insegnamento a contratto come titolo che apporti punteggio nelle graduatorie e nei concorsi di docenza per la scuola secondaria.
- Promuovere la messa in atto delle migliori condizioni possibili per lo svolgimento dell’attività di insegnamento a contratto:
a. difendere il principio della continuità didattica;
b. difendere il diritto dei/delle professori/professoresse a contratto ad una giusta retribuzione come sancito dall’articolo 36 della Costituzione;
c. vigilare sul rispetto delle normative vigenti e sulla trasparenza delle procedure di assegnazione degli insegnamenti.
Eliminare il limite di cinque anni oltre i quali i contratti non possono essere rinnovati in alcuni atenei
Contrastare il mancato rinnovo di contratti per ragioni meramente clientelari
Ottenere che siano conteggiate le ore di lavoro fuori aula dei/delle professori/professoresse a contratto (esami, riunioni, ricevimento studenti)
Ottenere la revisione dell’art. 23 della legge 240 del 2010 e dell’articolo 1 del D.I. 313/2011
Vigilare sulla proliferazione di figure tipo il Teaching Assistant, che rischiano di determinare un degrado della qualità della didattica
- Opporsi alle sperequazioni che fanno sì che lo stesso lavoro, svolto in diversi atenei o da individui con diversi titoli e formazioni, riceva trattamenti retributivi marcatamente diversi.
Ottenere che siano conteggiate le ore di lavoro fuori aula dei/delle professori/professoresse a contratto (esami, riunioni, ricevimento studenti)
Ottenere una revisione dell’art. 23 della legge 240 del 2010 e dell’articolo 1 del D.I. 313/2011
- Agevolare e valorizzare il lavoro di ricerca dei/delle professori/professoresse a contratto.
Ottenere per i/le professori/professoresse a contratto la partecipazione ai gruppi di ricerca e l’accesso ai relativi fondi
Ottenere che siano valutate pubblicazioni in forma di monografie e non soltanto di riviste scientifiche soggette a peer review
- Difendere il titolo di professore a contratto, la sua applicazione e la durata del suo impiego sia in conformità con il parere del Ministero della Pubblica Istruzione (relazione n. 1018 in data 27 giugno 1985) e con la sentenza del Consiglio di Stato del 9 ottobre 1985, sia prospettando ulteriori proposte applicative.